Clima surreale e il freddo che ti entra dentro. Studio la mia città, la guardo in prospettiva, cerco di cogliere cosa è cambiato. C'è una atmosfera diversa, si è strappato il velo che la copriva. La polvere si è sollevata ed ha reso evidente il marcio che c'era.
Già, perchè pensavo che questa città fosse un piccolo paradiso, che l'incontro di diverse culture portasse giovamento. Un ambiente fertile privo di contaminazioni negative. Invece il grave fatto di cronaca ha portato alla luce dinamiche inaspettate. Mi riferisco soprattutto alla grassa borghesia, che ha subito puntato l'indice accusatore su chi le permette di vivere di rendita tutto l'anno.
Clima surreale dicevo, fotografi e telecamere pronti a immortalare anche il minimo battito d'ali, giubbotti pesanti a coprire ingombranti macchine fotografiche, tante domande, rivolte soprattutto a chi si veste elegante per farsi intervistare in centro. Eh già!Purtroppo succede anche questo!La cosa ridicola, come è facile intuire, è che queste persone sono quelle che hanno meno da dire visto che puntano tutto sull'apparenza.
Pomeriggio di sole, qualche scatto rubato. I fotografi si fingono interessati alla meravigliosa fontana di piazza IV Novembre e appena possono rivolgono l'obbiettivo alle scalette. Qualcuno reagisce gridando:"Diritto alla privacy!!!", come un malessere interiore. Una città rovinata dalle troppe menzogne e dalle troppe accuse. Persone che tramite queste poche parole vogliono dire: "andate via, non c'è più niente da vedere..."
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