The show must go on

Ciao piccolo pubblico...se qualcuno ancora si degna di leggere le mie quattro righe sghembe... E' davvero una vita che non scrivo, ma saltiamo le giustificazioni.
Mi hanno chiesto di scrivere, di curare un po' il mio piccolo spazio personale, anzi, mi correggo: una persona che stimo me l'ha chiesto.
Altrimenti la nebbia avrebbe avvolto queste poche pagine binarie.

Finiti i convenevoli passiamo a ciò che volete sapere tutti: vabbé che ti hanno chiesto di scrivere, ma qualcosa da dire ce l'hai? No...cioè sì.
Ho una piccola confessione da fare.
Pochi mesi fa mi è stato chiesto, in maniera indiretta, di scegliere per il mio futuro. In particolare di scegliere tra l'essere e l'avere. Inutile dire che la prima non porta il cibo in tavola, ma probabilmente è una giustificazione effimera. Ho scelto la seconda, violando i miei principi, tappandomi il naso e convinto che avrei saputo difendere i miei spazi e i miei principi.
Non è neanche finito il periodo di prova che già sento che non è così. Se vogliamo enunciarlo in maniera diversa potremmo dire mi trovo al centro della linea di fuoco della borghesia e del proletariato. E non posso dichiararmi neutrale come la Svizzera!
Ho sempre pensato che fosse giusto difendere il proletariato dalle angherie delle classi superiori, oggi ho avuto la conferma che non ci sono riuscito. Anzi, per il solo fatto di dover prendere decisioni vengo classificato come nemico. Oggi un'operaia intenta a lavorare su una pressa mi ha detto: quand'è che ti metti qui anche tu a lavorare per vedere a che ritmo lavoriamo? E' stata una pugnalata, per me che tanto di mediare tra la dirigenza e gli operatori, che mi impegno al massimo tanto da sacrificare pause pranzo e sabati affinché il lavoro sia meglio organizzato, per me che ho tentato di spiegare quali sono le direttive...


Per oggi può bastare, lasciamo i commenti e le riflessioni ai visitatori.
Spero di essere più costante di quanto non sia stato in passato. Ma se non lo sarò probabilmente verrò redarguito... ;)