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domenica 12 agosto 2007

FervidaMente

Altro salto nel passato un pò meno recente...scena vera, un pò romanzata, assolutamente incompleta, un pò non-sense.Buona lettura...
*Adesso però guardiamo al futuro (*Nota per Marco)



-"...niente che non si possa guarire con una sana dormita..."-
Questo il verdetto inappellabile del medico a mia madre.
Le prime parole che giunsero al mio orecchio dopo una sbronza colossale.
Risveglio del cazzo in una giornata di merda...
Queste avrebbero dovuto essere le prime righe di quello che non diventò mai il mio primo libro, ma che importa?Le persone cambiano gli ardori si spengono ed anche io passai ad attività più sobrie come le letture del National Geographic, esperimenti pioneristici di come trattare gli animali in cattività, ripresi con grandi risultati dalla classe politica attuale.
Comunque dicevo, sbronza colossale guarnita da un pò di foglie della mia pianta preferita. Ma andiamo con ordine...mi ritrovai sdraiato in un bagno 2 x 2 del piso che condividevo con altri due erasmus. Ed è lì che la mente ha cominciato a girare alla velocità della luce, come se tutto l'inconscio apparisse privo di maschere. Avevo coscienza di tutto ciò che mi passava per la mente e mi trovai addirittura geniale. Fù lì che decisi di diventare scrittore; per prima cosa pensai alla fortuna che avrei potuto ricavare dalla vendita di un libro che rispecchiasse le mie sensazioni in quel momento.
Ed idee, idee...mente fervida!
Mi vedevo già consegnare la prima bozza all'editore dicendo: -"E' oro colato, faremo un sacco di soldi, trova solo un modo per non farmi sbattere in galera per i contenuti".
E subito dopo nel mio cervello cominciavano a farsi strada questi pensieri:
- " Ma che cazzo! Ogni volta che stò così poi non mi ricordo nulla e perdo la creatività!Devo trovare il modo di ricordare tutto domani...".
Disteso sul bagno, però, un'altra necessità ben più importante mi stava martellando incessantemente la capoccia: restare chiuso nel cesso senza che nessuno potesse soccorrermi.
La schiena puntellata alla porta con l'apertura verso l'interno proibiva, di fatto, l'abbattimento della porta a spallate da parte di Mattia; con la conseguente irruzione dei pompieri che, con l'ascia, probabilmente mi avrebbero affettato la testa!!!A questo pensiero l'istinto di sopravvivenza costrinse le mie povere membra e i miei martoriati sensi ad uno sforzo sovrumano per cambiare posizione.
Mi appoggiai alla vasca da bagno e puntai i piedi sulla porta. Ma, riflettendo, anche questa scelta si rivelava poco felice, dato che i suddetti pompieri sfondando la porta mi avrebbero colpito le palle!!!

Continua...?

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